Nel VII sec. la ripresa del cantiere della Chiesa porta alla realizzazione di alcune sepolture nell’area di fronte all’accesso, tagliando murature della prima fase ormai non più in uso.
Tra queste sepolture privilegiate spicca per il suo ricco corredo quella di una giovanissima ragazza longobarda.
Apparteneva all’alta società di Pava. Nei primi decenni del VII secolo, in piena età longobarda, viene sepolta, in una fossa con coperta da lastre di pietra di fronte all’entrata della chiesa, una adolescente di 13-14 anni.
L’inumata presenta un ricco corredo di gioielli: una collana, un anello e un paio di orecchini. La collana è a doppio filo, composta da 188 vaghi in pasta vitrea dalle fogge e dai colori diversi; i due fili sono tenuti insieme in un punto da un anello in osso decorato a zig-zag.


Gli orecchini sono filiformi e diversi l’uno dall’altro nel tipo di pendenti: sul lato destro all’anello erano appesi tre pendenti in vetro; sull’altro lato alcune monete tardoromane erano state forate e usate a scopo decorativo.

La ragazzina aveva anche un anello in argento a filo tortile con castone in vetro verde e pallocchi in vetro blu. La cronologia degli oggetti del corredo ha coinciso perfetta-mente con la datazione radiocarbonica delle ossa, che ha collocato la morte della giovane negli anni fra il 641 e il 667. Si tratta senza dubbio di un’esponente di un ceto elevato della società di Pava.
Il corredo della giovane “longobarda” di San Pietro a Pava dopo il restauro effettuato da Fernanda Cavari (Un. di Siena):
1. collana a doppio filo in perle di pasta vitrea;

2. anello in argento e pasta vitrea;

3. orecchini filiformi con pendenti in vetro e monete forate

